Le tradizioni

Torre Motta, meccanismo di difesa

Torre Motta, costruita nel 1570, è uno dei tanti punti di osservazione per monitorare eventuali incursioni di pirati in Sardegna.

La Torre Motta di Villaputzu, costruita nel 1570, rappresenta uno dei numerosi esempi di torri di avvistamento erette per combattere la piaga delle frequenti incursioni di pirati provenienti dal Nord Africa e diretti in Sardegna per saccheggiare. Situata sulla sommità del rilievo Punta Pranedda a 132 metri sul livello del mare, nelle vicinanze di Porto Tramatzu, vi si domina un ampio tratto della costa orientale sarda, da cui si scorgono anche le Torri di San Lorenzo e di Porto Corallo. Attualmente, lo stato di conservazione di Torre Motta non è ottimale: solo una parte delle mura esterne è rimasta in piedi, mentre il resto della struttura è sostanzialmente crollato.

 

La Sardegna è costellata di torri di avvistamento: a realizzare tale sistema difensivo furono gli Aragonesi nel Cinquecento per fronteggiare la minaccia delle invasioni musulmane, che in quel periodo premevano sul Mediterraneo, ma anche per ovviare ai sistematici raid di predoni. Le cosiddette torri de armas erano provviste di artiglierianavale, ed erano posizionate in punti strategici da cui potevano avvistare il nemico con largo anticipo e quindi dare l’allarme ai civili. Solo nel territorio di Villaputzu, oltre a Torre Motte ve ne sono altre cinque: "Murtas”, "S.Lorenzo”, "Porto Corallo”, "delle Saline” e "Capo Ferrato”. Nonostante tali accorgimenti, le aree costiere dell’Isola si spopolarono per via degli attacchi, e la maggior parte della popolazione preferì spostarsi nell’entroterra.

 

 

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.