Il paese di San Vito, vicino di casa di Villaputzu

A pochi chilometri da Villaputzu, nella fertile pianura del Sarrabus giace il paese di San Vito, comune con meno di quattromila abitanti che conserva intatto il fascino di una storia millenaria e reperti risalenti addirittura al periodo pre-nuragico e nuragico come le celebri Domus de janas, strutture sepolcrali così chiamate per via della conformazione fisica minuta degli antichi sardi. Dopo aver subito la colonizzazione punica e romana, durante il Medioevo fece parte del Giudicato di Cagliari e poi di quello di Gallura. Entrato nell’orbita di Pisa, venne conquistato dagli Aragonesi come il resto dell’Isola, prima di confluire nel Regno di Sardegna fino all’Unità d’Italia.

Alla metà del XIX secolo iniziò a divenire predominante nell’economia della zona l’industria mineraria, con in primo piano il giacimento di piombo e argento all’interno di Monte Narba. Nell’area venne edificato nel 1864 un villaggio dotato di ogni comfort per l’epoca, con la linea telefonica e l'energia elettrica: all’inizio del Novecento, ci lavoravano circa mille persone. Oggi, l’epopea dei minatori rivive all’interno del palazzo civico, dove è ospitato il museo La Via dell’Argento.

Numerosi sono gli edifici di interesse storico e artistico: dalle chiese di San Vito, San Lussorio, Santa Maria e Sant'Antioco, ai siti archeologici Nuraghe Asoru, Nuraghe Genna Mesa e la necropoli di Pranu Narbonis. Notevole il santuario di San Priamo. Tra le festività più sentite troviamo la sagra de sa Prazzira e de sa Pezza de Craba, pizza e carne di capra, che si svolge in luglio. Ad agosto San Priamo ospita la sagra de su Pisci, con degustazione di pesce arrosto, mentre in paese ha luogo Sa Cursa a su Coccoi, una sorta di giostra equestre.