Le tradizioni

La storia di Villaputzu

Villaputzu ha una storia antichissima iniziata con le Domus de Janas nuragiche; nota in epoca fenicia come Sarcapos, conquistata dai Romani e conosciuta durante il Medioevo come Villa Pupus, fece parte del Giudicato di Cagliari e nel 1324 fu conquistata dagli Aragonesi

Città del Sarrabus, Villaputzuha alle spalle una lunga storia che risale all’epoca pre-nuragica, con la cultura di Su Garroppu e quella di Bonu Ighinu che hanno lasciato varie testimonianze nella grotta di "Sa Ucca de Su Tintirriolu”, nonché la cultura di Ozieri che ha prodotto le celebri sepolture Domus de Janas. Nota in epoca fenicia e punica come Sarcapos, importante centro commerciale e portuale, l’area di Villaputzu fu al centro dei progressivi screzi fra i conquistatori e gli autoctoni nuragici.

Il 238 a.C. è una data fondamentale per la Sardegna: segna l’inizio della secolare dominazione dei Romani, a dispetto dell’accanita resistenza dei sardo-punici. La cultura romana faticò a prendere piede e si espresse attraverso la realizzazione di templi, terme e del Foro, prolungandosi fino al crollo dell’Impero nel V secolo. Villaputzu passò quindi sotto il controllo bizantino ma i nuovi dominatori non riuscirono ad arginare il fenomeno delle incursioni piratesche che nell’VIII secolo costrinsero gli abitanti a trasferirsi in un sito più facilmente difendibile.

Durante il Medioevo la città nota come Villa Pupus vide la costruzione della chiesa di San Giorgio, andata distrutta per un cedimento strutturale, e di Santa Caterina tuttora esistente. Fu parte del Giudicato di Cagliari, di quello di Gallura e dei Pisani prima di cadere, come il resto dell’isola, sotto il giogo degli Aragonesi nel 1324. Nel 1504 entrò nei domini dei Carroze successivamente in quelli sabaudi; oggi nel suo territorio si trova il poligono di addestramento interforze di Salto di Quirra.

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